
Lucio Corsi e la chitarra Wandrè Rock Oval che viene dal Futuro
Ci sono strumenti che non sono solo strumenti. Ci sono chitarre che sono icone, pezzi d’arte, viaggi nel tempo con le corde tese tra passato e futuro. E poi c’è la Wandrè Rock Oval. Una chitarra che non suona solo musica, ma racconta una visione. A Sanremo 2025, Lucio Corsi l’ha imbracciata sul palco, riportando sotto i riflettori un capolavoro che sembra uscito direttamente da un sogno psichedelico degli anni ‘60.
Antonio Wandré Pioli: il liutaio visionario
Per comprendere la Rock Oval, è essenziale conoscere il suo ideatore: Antonio Wandré Pioli. Wandré non era soltanto un liutaio, ma anche un artista poliedrico, attore, partigiano, caporedattore, capomastro, fashion designer e imprenditore. Una figura fuori dagli schemi, determinata a rivoluzionare la tradizione. Nel 1957 fondò la prima fabbrica italiana dedicata alla produzione di chitarre e bassi elettrici, creando strumenti che sarebbero finiti nelle mani di leggende della musica internazionale come Frank Zappa e Sean Ono Lennon, oltre che di celebri artisti italiani come Adriano Celentano e Francesco Guccini.

I suoi strumenti, i materiali
La prima chitarra prodotta da Wandré fu una Tri-Lam azzurra a un pickup, seguita dalla Meazzi in plastica con un amplificatore da 2W incorporato. Poi arrivarono altri modelli iconici: la serie "Brigitte Bardot" con due pickup, la "Bikini" con amplificatore estraibile, e altre tra cui la "Oval", utilizzata anche da Lucio Corsi e da Celentano. Wandrè sperimentò materiali innovativi come plastica e alluminio, utilizzati in particolare per i manici, alcuni dei quali ripiegabili, anticipando soluzioni ancora oggi all'avanguardia. I pickup, erano firmati Athos Davoli con eleganti cover cromate. Tra i modelli oggi più ricercati la Davoli Scarabeo usata anche da i Corvi.

La Fabbrica Rotonda: un'utopia industriale
Nel 1960, Wandrè diede vita a una fabbrica innovativa, descritta da Ballestri come una vera e propria utopia. La struttura rotonda, progettata per produrre chitarre e bassi elettrici, rompeva completamente con le convenzioni del lavoro industriale. Gli operai non avevano orari fissi e potevano persino usare i macchinari per realizzare progetti personali. Questa libertà creativa rifletteva perfettamente la filosofia di Wandrè, per cui il lavoro non doveva essere una costrizione, ma un'espressione artistica.
Tuttavia, questa visione entrò in conflitto con la realtà economica. Nonostante la genialità delle sue creazioni, Wandrè non aveva un forte spirito imprenditoriale e spesso trascurava le richieste dei clienti. Nel 1968, la sua attività fallì e lui si allontanò progressivamente dal mondo della musica.

Lucio Corsi e la Chitarra Wandrè Rock Oval
Sanremo è sempre stato un palcoscenico di nostalgia e innovazione, e Lucio Corsi ha portato entrambe le cose con sé. Mi piace credere che la sua scelta di suonare una Wandrè Rock Oval non sia casuale ma un omaggio alla sperimentazione e alla libertà creativa che ha sempre fatto grande la musica. Lucio Corsi e la chitarra Wandrè Rock Oval sono un atto artistico.
Oltre il Tempo, Oltre il Suono
Antonio Wandré Pioli non era solo un liutaio, era un artista. Le sue chitarre non erano semplici strumenti, erano manifesti di un modo di vedere la musica come qualcosa di oltre, di diverso, di nuovo. La Rock Oval è tutto questo: un’icona di ribellione, una scultura da suonare, un pezzo di futuro nato nel passato.
Con la sua esibizione a Sanremo 2025, Lucio Corsi ha riportato sotto i riflettori l'eredità di Wandrè, ricordandoci che la vera arte non invecchia mai. Le chitarre Wandrè oggi sono pezzi da museo e son certa che chi ne possiede una sa di avere tra le mani un frammento di storia.
Se fai l'errore di prenderne una in mano rischi di perderti e non ritrovarti mai più.
Francesco Guccini
Leggi Anche Davoli, il genio, gli amplificatori e il design